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29.05.2023 Decreto Lavoro: nuovi incentivi per le assunzioni under 30

Tra le novità riguardanti il mondo del lavoro introdotte dal Decreto Lavoro (Decreto Legge 4 maggio 2023, n. 48 “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” ), meritano particolare attenzione le disposizioni relative alle assunzioni agevolate. In particolare, l’Esecutivo ha disciplinato un nuovo incentivo per l’occupazione di giovani che non lavorano, non inseriti in corsi di studio o di formazione (cosiddetti NEET).

Il beneficio

Nel dettaglio la norma prevede che, al fine di sostenere l’occupazione giovanile, ai datori di lavoro privati è riconosciuto, previa richiesta, un incentivo per le assunzioni di giovani qualora ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni:

  • che alla data dell’assunzione non abbiano compiuto il trentesimo anno di età;
  • che non lavorino non siano inseriti in corsi di studi o di formazione («NEET»);
  • che siano registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.

L’incentivo è riconosciuto per un periodo massimo di 12 mesi e per le nuove assunzioni di giovani effettuate nel periodo 1° giugno – 31 dicembre 2023.

Il provvedimento prevede il riconoscimento ai datori di lavoro di un bonus pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per l’assunzione di giovani NEET non inseriti in programmi formativi ed è corrisposto al datore di lavoro mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili.

Inoltre, in riferimento alle tipologie contrattuali che danno accesso al beneficio, la norma prevede espressamente le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione e il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere. L’incentivo non si applica, invece, ai rapporti di lavoro domestico.

Presentazione dell’istanza

La domanda per la fruizione dell’incentivo deve essere trasmessa attraverso apposita procedura telematica, all’Inps, che provvede, entro 5 giorni, a fornire una specifica comunicazione telematica in riferimento alla sussistenza di una effettiva disponibilità di risorse per l’accesso all’incentivo.

A seguito della comunicazione da parte dell’Istituto, in favore del richiedente opera una riserva di somme pari all’ammontare previsto dell’incentivo spettante e al richiedente è assegnato un termine perentorio di 7 giorni per provvedere alla stipula del contratto di lavoro.

Entro il termine perentorio dei successivi 7 giorni, il richiedente ha l’onere di comunicare all’Inps, attraverso l’utilizzo della predetta procedura telematica, l’avvenuta stipula del contratto che dà titolo all’incentivo.

In caso di mancato rispetto dei termini sopra indicati, il richiedente decade dalla riserva di somme operata in suo favore, che vengono conseguentemente rimesse a disposizione di ulteriori potenziali beneficiari.

Cumulabilità con altri incentivi

L’agevolazione è cumulabile con l’incentivo per l’assunzione di giovani under 30 e con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, limitatamente al periodo di applicazione degli stessi, e comunque nel rispetto dei limiti massimi previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato.

Sebbene la disposizione preveda espressamente la cumulabilità dell’incentivo con l’assunzione agevolata di giovani under 30, si ritiene che l’agevolazione possa cumularsi anche con la normativa che prevede l’agevolazione under 36, sempreché vengano rispettati i requisiti previsti dalla normativa e, pertanto, l’assunzione sia riferita ad un soggetto che non abbia compiuto i 30 anni d’età.

Tuttavia, in caso di cumulo con altra misura, l’incentivo per l’occupazione giovanile è riconosciuto nella misura del 20% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per ogni lavoratore «NEET» assunto.

 

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20.04.2023 Rottamazione quater: inizia il conto alla rovescia

Inizia il conto alla rovescia per la riscossione per rottamazione quater. Entro il 30 aprile infatti sarà possibile aderire.

La Formula

I contribuenti che aderiscono alla “rottamazione” dei debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, verseranno il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora, quelli iscritti a ruolo e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni.

Esito della richiesta entro il 30 giugno

A coloro che presenteranno la richiesta di Definizione agevolata, Agenzia delle entrate-Riscossione invierà entro il 30 giugno 2023 la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i moduli di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione.

Come fare domanda

La domanda di Definizione agevolata può essere presentata in pochi passaggi, esclusivamente in via telematica sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it, utilizzando l’apposito servizio disponibile sia in area pubblica (senza necessità di pin e password) sia in area riservata (per chi dispone di Spid, Cie o Cns e, per gli intermediari fiscali, Entratel).

All’interno della propria area riservata il contribuente può presentare la dichiarazione di adesione con la funzionalità che consente di selezionare direttamente dall’elenco dei debiti “definibili”, le cartelle, gli avvisi o i carichi che si vogliono inserire nella domanda, senza quindi la necessità di indicare i dati identificativi degli atti. 

Sul sito istituzionale di Agenzia Riscossione è inoltre disponibile il servizio per chiedere il Prospetto informativo, contenente l’elenco dei carichi che possono essere ”rottamati” e la simulazione dell’importo da pagare a seguito delle riduzioni previste dalla Definizione agevolata.

Cosa è escluso dalla definizione agevolata

Non rientrano invece nell’ambito applicativo della definizione agevolata i carichi relativi alle risorse proprie dell’Unione Europea e all’Iva riscossa all’importazione, i recuperi degli aiuti di Stato, i crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti e multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna. Per quanto riguarda i carichi delle Casse/Enti previdenziali di diritto privato, la legge 197/2022 prevede che possano rientrare nella definizione agevolata solo dopo apposita delibera di tali enti creditori pubblicata entro il 31 gennaio 2023 sul proprio sito internet e comunicata, entro la stessa data, ad Agenzia delle entrate-Riscossione mediante posta elettronica certificata.

 

 

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16.03.2023 Modello 730/2023: le Novità della dichiarazione

Le novità del modello 730/2023

Con il Provvedimento n. 34545/2023 del 6 febbraio 2023 l’Agenzia delle Entrate ha approvato la versione definitiva del modello e delle istruzioni 730/2023. Il termine di presentazione anche per quest’anno è previsto per il 30 settembre, che però, cadendo di sabato, fa slittare la scadenza al 2 ottobre 2023. L’Agenzia ha inoltre confermato che il precompilato verrà reso disponibile ai contribuenti a partire dal 30 aprile. Ecco di seguito le principali novità previste per la campagna 730/2023.

Detrazioni figli a carico

Con il debutto dell’Assegno Unico, dal 1° marzo 2022, le detrazioni per i figli a carico di età inferiore a 21 anni sono sostituite dall’Assegno Unico.

Modifica scaglioni IRPEF e cuneo fiscale

Dal 1° gennaio 2022 sono state ridotte le aliquote IRPEF da applicare ai redditi da 15.000 euro a 50.000 euro ed è stato ampliato lo scaglione di reddito a cui si applica l’aliquota più alta del 43%. Sintetizzando: l’aliquota base del 23% è rimasta invariata trovando applicazione nei redditi fino a 15.000 euro, il secondo scaglione è stato abbassato dal 27% al 25% e viene applicato fino ai redditi pari a 28.000 euro, il terzo è sceso dal 38% al 35% ricomprendendovi i redditi fino a 50.000 euro, mentre i redditi sopra i 50.000 euro vengono ora tassati al 43%.

Con il 2022 è stato inoltre abbassato il limite di reddito per beneficiare del cuneo fiscale da 28.000 euro a 15.000 euro.

Rimodulazione delle detrazioni da lavoro e pensione

Per i redditi da lavoro dipendente è stato innalzato a 15.000 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi da lavoro dipendente pari a 1.880 euro. La detrazione spettante è aumentata inoltre di 65 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 euro e 35.000 euro.

Per i redditi da pensione è stato innalzato a 8.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi di pensione pari a 1.955 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 e 29.000 euro.

Per i redditi assimilati e gli altri redditi è stato innalzato a 5.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente e altri redditi pari a 1.265 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 11.001 e 17.000 euro.

Eliminazione delle barriere architettoniche

Dal 1° gennaio 2022, per le spese sostenute per interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti spetta una detrazione dall’imposta lorda del 75% del limite di spesa calcolato in funzione del tipo di edificio.

Detrazione per canoni di locazione ai giovani

Ai giovani fino a 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro, è riconosciuta una detrazione pari al 20% del canone di locazione; in ogni caso l’importo della detrazione non può superare i 2.000 euro.

Crediti di imposta per attività fisica adattata

È riconosciuto un credito d’imposta per le spese sostenute per l’attività fisica adattata a coloro che ne fanno richiesta dal 15 febbraio 2023 al 15 marzo 2023 tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

Credito d’imposta per accumulo energia da fonti rinnovabili

È riconosciuto un credito d’imposta per le spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto. Il credito è riconosciuto a coloro che ne fanno richiesta dal 1° marzo 2023 al 30 marzo 2023 tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

 

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31.01.2023 Legge di Bilancio 2023 – Pillole di alcuni interventi di interesse

Legge di Bilancio 2023

Articolo 1, commi da 2 a 9 e da 45 a 50 Crediti d’imposta energetici 1 Trimestre 2023

Sono confermate le agevolazioni sotto forma di credito d’imposta per la spesa sostenuta dalle imprese per il consumo di energia elettrica / gas naturale, nonché i benefici previsti per le imprese esercenti attività agricola / agromeccanica e della pesca (acquisto di carburante) anche per il primo trimestre 2023.

I decreti aiuti ter e quater hanno abbassato i KW a 4,5 per il IV trimestre 2022, quindi si può procedere a richiedere al fornitore di energia il calcolo del credito sia per il IV trimestre 2022 e per il I trimestre 2023.

Articolo 1, comma 54 (Modifiche al regime forfetario per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni)

Viene innalzato da 65.000 euro a 85.000 euro il limite di ricavi o compensi di cui al comma 54 dell’articolo 1, della legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190), che costituisce uno dei requisiti di accesso e permanenza nel regime forfetario per i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Il nuovo limite di 85.000 euro si applica a partire dal periodo d’imposta 2023.

Articolo 1, commi 55-57 (Tassa piatta incrementale)

La nuova disposizione introduce la flat tax incrementale opzionale ai fini IRPEF, per le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo.

Articolo 1, comma 74 e 75 (Proroga, per il 2023, sospensione mutui ed agevolazioni per l’acquisto della casa di abitazione in favore di coloro che non hanno compiuto il trentaseiesimo anno di età)

Viene  prorogata al 31 marzo 2023 la disciplina emergenziale del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36, con particolare riferimento alla più alta misura della garanzia rilasciata dal medesimo Fondo e proroga al 31 dicembre 2023 le agevolazioni in materia di imposte indirette. In sintesi, le predette agevolazioni prevedono l’esenzione dall’imposta di bollo e dalle imposte ipotecaria e catastale sugli atti relativi a trasferimenti di proprietà ovvero su atti traslativi o costitutivi di nuda proprietà, usufrutto, uso o abitazione, di prime case di abitazione, a favore di soggetti che non abbiano compiuto trentasei anni aventi un ISEE non superiore a 40.000 euro annui. Inoltre, specificano, in particolare, che le domande per accedere al Fondo di Garanzia fino all’80% del finanziamento possono essere presentate fino al 31 marzo 2023.

Articolo 1, commi 231-252 (Definizione agevolata carichi affidati all’agente della riscossione dal 01/01/2000 al 30/06/2022)

Dispone la disciplina della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione (cd. rottamazione delle cartelle esattoriali) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022, così collocandosi nel solco degli interventi precedenti. Il debitore beneficia dell’abbattimento delle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di sanzioni e interessi, nonché degli interessi di mora, delle sanzioni civili e delle somme aggiuntive. Innovando rispetto alla disciplina precedente, con l’adesione alla definizione agevolata prevista dalle norme in esame è abbattuto l’aggio in favore dell’agente della riscossione.

Articolo 1, comma 277 (Bonus mobili)

In materia di agevolazioni fiscali per l’edilizia, viene incrementato e successivamente rimodulato l’importo della detrazione prevista per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La misura massima dell’agevolazione passa da 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 a 8.000 euro per l’anno 2023 e a 5.000 euro per l’anno 2024. Resta confermata la condizione che per gli acquisti effettuati nel 2023, il bonus dovrà essere agganciato a interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Pertanto:

  • per gli acquisti effettuati nel 2023, il bonus spetta con interventi di ristrutturazione iniziati a partire dal 1° gennaio 2022;
  • per gli acquisti effettuati nel 2024, il bonus spetta con interventi di ristrutturazione iniziati a partire dal 1° gennaio 2023.

 

Articolo 1, commi 384-388 (Mezzi di pagamento)

A decorre dal 1° gennaio 2023, il limite per l’uso dei contanti passa da 2.000 a 5.000 euro (per l’esattezza pari a 4.999,99 euro). Con il passaggio parlamentare è stato eliminato il limite minimo per i pagamenti con POS (nel testo ddl di Bilancio presentato alla Camera la soglia minima era fissata a 60 euro), che resta, dunque, obbligatorio accettare anche per le cifre inferiori a 60 euro nelle attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, e in caso di inadempienza si applica la relativa sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

 

Articolo 1, commi 894-895 (Proroga Superbonus al 110%)

Il comma 894, introdotto alla Camera, individua una serie di interventi rientranti nella disciplina del Superbonus a cui, a determinate condizioni, non viene applicata la diminuzione dal 110 al 90% della detrazione prevista a partire dal 2023. Specificatamente proroga al 31 dicembre 2022 il termine per la presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), per conservare il superbonus al 110% anche nel 2023 per i condomini con delibere approvate entro il 18 novembre 2022. Per i condomini con delibere approvate tra il 19 novembre e il 24 novembre per fruire del superbonus al 110%, la CILA deve essere stata comunicata entro il 25 novembre 2022. Per interventi di demolizione con ricostruzione il Superbonus resta al 110% anche nel 2023 nel caso il titolo abilitativo sia acquisito entro il 31 dicembre 2022. Il Superbonus 110% ( Art. 1, comma 10) è riconosciuto anche per le spese per l’installazione di impianti solari fotovoltaici se realizzata da organizzazioni non lucrative di utilità sociale, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, in aree o strutture non pertinenziali, 8 anche di proprietà di terzi, se gli immobili ove sono realizzati gli interventi previsti siano situati all’interno di centri storici soggetti ai vincoli.

 

Articolo 1, commi da 126 a 147 Tassazione e valutazione cripto -attività

É confermata l’introduzione della disciplina tributaria unitaria delle cripto-attività in considerazione del fatto che, come evidenziato nella Relazione illustrativa “la digitalizzazione dell’economia ha bisogno di certezze regolamentari per poter soddisfare pienamente i potenziali di maggiore produttività del sistema e, quindi, di maggiore crescita dell’economia”. In particolare, in base alla nuova lett. c-sexies) del comma 1 dell’art. 67, TUIR, modificata in sede di approvazione, costituiscono redditi diversi le plusvalenze e gli altri proventi: O realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di criptoattività, comunque denominate; O non inferiori complessivamente a € 2.000.

Per “cripto-attività” si intende una rappresentazione digitale di valore / diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga.

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18.10.2022 BONUS ENERGIA E GAS – Credito d’imposta per le imprese non energivore e non gasivore

L’art. 3, c. 1 del D.L. 21/2022 ha stabilito un credito d’imposta per compensare i maggiori oneri
sostenuti per l’energia elettrica e per il gas acquistati ed impiegati nell’attività economica.

CREDITO ENERGIA
La norma riconosce alle imprese, dotate di contatori di potenza disponibile pari o superiore a 16,5
kW, un credito d’imposta pari al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente
energetica concretamente utilizzata ed acquistata nel secondo e terzo trimestre 2022 (D.L. n. 115
del 9 agosto 2022) a condizione che il prezzo della componente energetica calcolato sulla base
della media dei costi riferita:
• al primo trimestre 2022 per il credito relativo al secondo trimestre 2022,
• al secondo trimestre 2022 per il credito relativo al terzo trimestre 2022,
al netto delle imposte e degli eventuali ulteriori incentivi, abbia subito un incremento del costo
per kWh superiore al 30% rispetto al corrispondente prezzo medio riferito al medesimo
trimestre del 2019.

CREDITO GAS
Il credito gas pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas consumato nel
secondo e terzo trimestre 2022 per usi diversi dal termoelettrico spetta qualora il prezzo di
riferimento del gas naturale, calcolato come media dei prezzi di riferimento del Mercato
Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), riferita:
• al primo trimestre 2022 per il credito relativo al secondo trimestre 2022,
• al secondo trimestre 2022 per il credito relativo al terzo trimestre 2022,
abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al
medesimo trimestre dell’anno 2019.

MODALITA’ DI CALCOLO
Ai fini della quantificazione e fruizione dei crediti per imprese diverse dalla “energivore” e
diverse dalle “gasivore” si prevede che,

1. se l’impresa destinataria del contributo nel secondo e terzo trimestre dell’anno 2022 si
rifornisce di energia elettrica o di gas naturale dallo stesso venditore da cui si riforniva nel
primo e secondo trimestre dell’anno 2019, il venditore, su richiesta del cliente, è tenuto
a inviare una comunicazione nella quale è riportato il calcolo dell’incremento di costo
della componente energetica e l’ammontare di agevolazione spettante per il secondo e
terzo trimestre dell’anno 2022.

2. Nel caso in cui il rivenditore di energia/gas non sia lo stesso, l’impresa dovrà procedere
autonomamente alla verifica del requisito di accesso e al calcolo del credito. A tal fine, in
primo luogo, è opportuno precisare che, per determinare la “componente energetica” si
tiene conto dei costi sostenuti per l’energia elettrica (incluse le perdite di rete),il
dispacciamento (inclusi i corrispettivi relativi alla copertura dei costi per il mercato
dellacapacità o ai servizi di interrompibilità) e la commercializzazione, ad esclusione di
ogni altro onere accessorio, diretto e/o indiretto, indicato in fattura e diverso dalla
componente energetica.Inoltre, il credito d’imposta è calcolato sulla base dei consumi
effettivi ; i consumi stimati eventualmente fatturati in acconto dai gestori, pertanto, non
potranno essere considerati per il calcolo del beneficio.
Nell’ipotesi 1, nel caso il gestore di energia elettrica/gas non abbia già provveduto, consigliamo di
contattarlo e richiedere i dati essenziali per la quantificazione dell’agevolazione.

UTILIZZO DEL CREDITO
I crediti di imposta menzionati sono fruibili in compensazione mediante F24 entro il termine
del 31/12/2022

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15.09.2022 Bonus una tantum CLICK DAY

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto che definisce le  modalità per la concessione dell’indennità una tantum da 200 euro per i lavoratori autonomi e dei professionisti.

Tra le misure introdotte dal c.d. “Decreto Aiuti” è previsto il riconoscimento di un’indennità una tantum, pari a € 200, a favore dei seguenti soggetti:

  • – commercianti / artigiani iscritti all’IVS;
  • – professionisti iscritti alla Gestione separata INPS;

titolari di un reddito complessivo 2021 non superiore a € 35.000 (al netto di contributi previdenziali / reddito della casa di abitazione / competenze arretrate a tassazione separata).

Requisiti e condizioni per fare domanda – Il primo requisito soggettivo per i Medici Veterinari liberi professionisti è di essere iscritto all’Enpav già alla data di entrata in vigore del D.L. n. 50/2022, ovvero al 18 maggio 2022. Inoltre, devono essere in possesso di una partita IVA attiva corrispondente ad una attività avviata sempre entro il 18 maggio 2022.
Il requisito reddituale invece è che il professionista abbia percepito nel corso del 2021 un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, inteso come reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali.

Esentasse– L’indennità una tantum è pari a 200 euro non costituisce reddito ai fini fiscali, non è cedibile ed è corrisposta a ciascun avente diritto, una sola volta, su domanda.

Come fare domanda–  Le domande per l’ottenimento dell’indennità vanno presentate al proprio ente di previdenza. Nell’istanza il richiedente dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità di essere lavoratore libero professionista, non titolare di pensione; di non essere percettore di analoga una tantum come lavoratore dipendente o come pensionato;  di non aver percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore all’importo di 35.000 euro; di essere iscritto alla data del 18 maggio 2022 alla propria gestione previdenziale obbligatoria. Alla domanda deve essere allegata copia del documento di identità in corso di validità e del codice fiscale nonché le coordinate bancarie o postali per l’accreditamento dell’importo relativo al beneficio.

Come viene erogata l’una tantum
– Gli enti previdenziali di categoria sono preposti all’erogazione e procederanno secondo l’ordine cronologico delle domande presentate e accolte: si prospetta un possibile “click day” a settembre. Nel caso in cui, in esito ai controlli, l’ente erogatore non riscontri la sussistenza dei requisiti per l’ammissione al beneficio avvia la procedura di recupero nei confronti del soggetto che ha usufruito indebitamente dell’indennità.

Il decreto è stato trasmesso il 23 agosto alla Corte dei Conti. Entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta.

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01.07.2022 Obbligo di fatturazione elettronica: cosa succede a luglio 2022

La misura è stata approvata in Consiglio dei Ministri (Cdm) il 13 aprile 2022 ed è contenuta nel Decreto Legge n.36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2022. L’obbligo però non coinvolgerà tutti i minimi/ forfettari, né le sanzioni scatteranno immediatamente.

Dal 1° luglio 2022 l’obbligo di fattura elettronica entra in vigore per i contribuenti in regime minimi/forfettario che nell’anno precedente hanno percepito ricavi o compensi superiori a € 25.000.
Il 1° gennaio 2024 l’obbligo si estende a tutti gli altri minimi/forfettari.

Tenendo conto delle difficoltà operative e tecniche che i soggetti interessati potrebbero incontrare a fronte dei nuovi adempimenti, viene stabilito che:

nel primo trimestre di vigenza dell’obbligo, ai soggetti ai quali il predetto obbligo di fatturazione elettronica è esteso, non si applicano sanzioni se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Fatturazione elettronica in regime dei minimi/forfettari: come fare?

Innanzitutto serve avere un software in grado di codificare la fattura in linguaggio XML (il formato richiesto dalla normativa) e di inviarla al Sistema di Interscambio (SdI).
Esistono molti software sul mercato, alcuni gratuiti (come il Software di compilazione Fattura Elettronica dell’Agenzia delle Entrate), altri più completi ma a pagamento.
Si possono inoltre ricevere le fatture elettroniche:

  • nella casella PEC,
  • nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate
  • nel software di fatturazione, dove si possono gestire insieme alle fatture inviate

Come conservare le fatture elettroniche?

È necessaria la conservazione digitale a norma per 10 anni.
Si tratta di un processo regolamentato tecnicamente dalla legge che permette di conservare le fatture in modalità digitale, mantenendo il valore legale del documento.
Non occorre più stampare e archiviare le fatture, annullando il rischio di perderle o danneggiarle.

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11.05.2022 MUD 2022 – in arrivo scadenza presentazione

Il 21 maggio 2022 sarà l’ultimo giorno per poter presentare il MUD alla Camera di Commercio competente per territorio, ovvero quella della Provincia in cui ha sede l’insediamento.

 

Il MUD da utilizzare per le dichiarazioni 2022 con riferimento all’anno precedente è articolato in Comunicazioni che devono essere presentate dai soggetti tenuti all’adempimento:

 

  1. Comunicazione Rifiuti
  2. Comunicazione Veicoli Fuori Uso
  3. Comunicazione Imballaggi, composta dalla Sezione Consorzi e dalla Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio.
  4. Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
  5. Comunicazione Rifiuti Urbani e raccolti in convenzione
  6. Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

 

Anche quest’anno la trasmissione del MUD dovrà essere eseguita esclusivamente per via telematica; i produttori iniziali che, nel proprio insediamento, hanno prodotto non più di sette tipologie di rifiuti, e per ogni rifiuto, hanno utilizzato non più di tre trasportatori e tre destinatari sono tenuti ad inviare un file via posta elettronica certificata.

 

Sono tenute alla presentazione del MUD tutte le Aziende che hanno prodotto nell’anno 2021 rifiuti speciali pericolosi (es. lampade ai vapori di mercurio tipo neon, accumulatori al piombo, monitor ecc.), con l’eccezione costituita dagli imprenditori agricoli e dai soggetti esercenti attività ricadenti nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01 (barbieri e parrucchieri), 96.02.02 (saloni di bellezza) e 96.09.02 (tatuaggio e piercing).

 

I soggetti che svolgono attività di solo trasporto e gli intermediari senza detenzione devono invece presentare il MUD alla Camera di Commercio della Provincia nel cui territorio ha la Sede Legale l’impresa cui la dichiarazione si riferisce.

 

Restano immutati rispetto al 2021 i soggetti obbligati alla presentazione del MUD (di cui all’art. 189 co. 3 del D.Lgs. 152/2006) ossia:

  • Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti (trasportatori);
  • Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti (impianti);
  • Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi (tranne gli esonerati in precedenza indicati);
  • Imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi.

Sono state invece apportate alcune novità riguardo alle informazioni da trasmettere, e in particolare:

  • tra i soggetti obbligati alla presentazione della Comunicazione Rifiuti Urbani sono stati inseriti i soggetti che, per effetto dell’art. 198 comma 2-bis del D.Lgs. 152/2006 (in seguito alle riforme introdotte dal D.L.gs. 116/2020), si occupano della raccolta di rifiuti urbani conto terzi presso le utenze non domestiche (art. 183, comma 1, lettera b ter), punto 2), che dovranno compilare alcune parti della Comunicazione, in particolare il modulo “RT-non Pub” (rifiuti raccolti al di fuori del servizio urbano di raccolta) allegato alla scheda RU.
  • nuova scheda “Riciclaggio” da compilarsi da parte di tutti i soggetti che effettuano operazioni di preparazione per il riutilizzo e/o riciclaggio finale sui rifiuti urbani e/o rifiuti di imballaggio o su rifiuti derivanti da pretrattamenti di rifiuti urbani e/o rifiuti di imballaggio anche di provenienza non urbana, che producono materie prime seconde, end of waste, prodotti e materiali dall’attività di recupero.

 

 

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01.04.2022 Comunicazione preventiva ricorso al lavoro OCCASIONALE

Nell’ambito del c.d. “Decreto Fiscale” ( Decreto Legge 21 ottobre 2021) il Legislatore ha introdotto un nuovo obbligo di comunicazione a carico dei soggetti che impiegano lavoratori autonomi occasionali finalizzato allo svolgimento di attività di monitoraggio e di contrasto a forme elusive. Tale comunicazione va effettuata prima dell’inizio della prestazione del lavoratore autonomo occasionale.

In particolare, sono tenuti alla trasmissione della comunicazione esclusivamente i committenti che operano in qualità di imprenditori.

Relativamente alla tipologia di rapporti da notificare l’obbligo interessa i lavoratori autonomi occasionali, ossia coloro che si obbligano a compiere verso un corrispettivo un’opera / servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. Sono escluse dall’ambito applicativo della nuova disposizione, oltre ai rapporti di natura subordinata le prestazioni di natura intellettuale e le prestazioni rese da:

– incaricati alla vendita occasionali;

– procacciatori di affari occasionali;

Relativamente alle prestazioni di natura intellettuale e quindi, in quanto tali, escluse dall’obbligo di comunicazione, l’INL ha chiarito che rientrano in tale categoria “a titolo meramente esemplificativo” le prestazioni rese da:

– correttori di bozze;

– progettisti grafici;

– lettori di opere in festival o in libreria;

– relatori in convegni / conferenze;

– docenti e i redattori di articoli / testi.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con un comunicato stampa del 24 marzo 2022 ha reso noto che a partire da lunedì 28 marzo 2022, sarà disponibile una nuova applicazione su Servizi Lavoro, accessibile ai datori di lavoro e ai soggetti abilitati tramite SPID e CIE. Tale applicazione dovrà essere utilizzata per inviare la comunicazione obbligatoria dei rapporti di lavoro autonomo occasionale, ma fino al 30/4/2022 sarà possibile assolvere a tale obbligo anche tramite invio PEC.

La comunicazione preventiva obbligatoria dovrà includere una serie di informazioni specifiche sul rapporto di lavoro, quali i dati del committente (ragione sociale, sede legale, CF/Partita IVA); i dati del lavoratore autonomo occasionale (nome e cognome, data e luogo di nascita, residenza e CF); la sede presso la quale il collaboratore svolgerà la propria prestazione lavorativa; una sintetica descrizione dell’attività; l’ammontare del compenso, se stabilito al momento dell’inizio dell’incarico; la data di avvio delle prestazioni occasionali e il periodo entro il quale si potrà considerare compiuta l’opera o il servizio.

In caso di mancata o ritardata comunicazione è prevista una sanzione amministrativa da 500 a 2.500 euro per ogni lavoratore autonomo occasionale.

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03.03.2022 Assegno unico 2022 in vigore dal 1° marzo 2022

L’assegno unico è entrato in vigore dal 1° marzo 2022 ed è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila.

I primi pagamenti arriveranno a partire dalla seconda metà di marzo, come si legge nelle risposte a domande frequenti pubblicate sul portale INPS che illustra la nuova misura di sostegno alla genitorailità.

In generale il tempo di attesa per ricevere le somme è strettamente legato al momento in cui si presenta domanda per ottenere gli importi base che vanno da un minimo di 50 a un massimo di 175 euro per ogni figlio, a cui si aggiungono maggiorazioni previste.

Assegno unico 2022, quando arrivano i primi pagamenti?

Chi ha richiesto l’assegno unico entro la scadenza del 28 febbraio 2022 riceverà i primi pagamenti già a partire dalla seconda metà di marzo.

Nei primi due mesi dell’anno, che hanno anticipato il debutto delle novità, è stato già possibile presentare domanda per i nuclei familiari con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (in presenza di specifici requisiti) o senza limiti di età in caso di disabilità.

I beneficiari che hanno agito tempestivamente dovrebbero ricevere dal 15 marzo in poi gli importi a cui hanno diritto e che risulta da due elementi:

  • una quota variabile progressiva che parte da un minimo di 50 euro in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro fino a un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, maggiorata nei seguenti casi:
    • nuclei numerosi;
    • madri con meno di 21 anni;
    • nuclei con quattro o più figli;
    • genitori entrambi titolari di reddito da lavoro;
    • figli affetti da disabilità;
  • una quota di maggiorazioni per il nucleo familiare con ISEE fino a 25.000 euro che nel corso del 2021 ha percepito gli assegni al nucleo familiare per figli minori e, considerando anche il valore medio delle detrazioni fiscali, subirebbe delle perdite con il nuovo sistema. Si tratta di una integrazione transitoria, che sarà erogata con una riduzione graduale fino al 2025.

Di seguito un riepilogo delle tabelle per il calcolo dell’assegno unico 2022 elaborate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Assegno unico 2022: i pagamenti arrivano in base alla data di presentazione della domanda

Come si legge sul portale INPS che fornisce tutte le risposte sull’assegno unico 2022, dalla data di presentazione della domanda deriva anche quella in cui vengono effettuati i pagamenti. Chi, invece, percepisce il reddito di cittadinanza riceve le somme automaticamente sulla carta RdC.

Se chi ha richiesto la nuova misura prima del 28 febbraio 2022 riceverà a breve gli importi a cui ha diritto, chi lo ha fatto dal 1° marzo dovrà aspettare a fine aprile.

Il pagamento, infatti, di regola viene effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione dell’istanza.

 

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