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News

18.10.2022 BONUS ENERGIA E GAS – Credito d’imposta per le imprese non energivore e non gasivore

L’art. 3, c. 1 del D.L. 21/2022 ha stabilito un credito d’imposta per compensare i maggiori oneri
sostenuti per l’energia elettrica e per il gas acquistati ed impiegati nell’attività economica.

CREDITO ENERGIA
La norma riconosce alle imprese, dotate di contatori di potenza disponibile pari o superiore a 16,5
kW, un credito d’imposta pari al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente
energetica concretamente utilizzata ed acquistata nel secondo e terzo trimestre 2022 (D.L. n. 115
del 9 agosto 2022) a condizione che il prezzo della componente energetica calcolato sulla base
della media dei costi riferita:
• al primo trimestre 2022 per il credito relativo al secondo trimestre 2022,
• al secondo trimestre 2022 per il credito relativo al terzo trimestre 2022,
al netto delle imposte e degli eventuali ulteriori incentivi, abbia subito un incremento del costo
per kWh superiore al 30% rispetto al corrispondente prezzo medio riferito al medesimo
trimestre del 2019.

CREDITO GAS
Il credito gas pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas consumato nel
secondo e terzo trimestre 2022 per usi diversi dal termoelettrico spetta qualora il prezzo di
riferimento del gas naturale, calcolato come media dei prezzi di riferimento del Mercato
Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), riferita:
• al primo trimestre 2022 per il credito relativo al secondo trimestre 2022,
• al secondo trimestre 2022 per il credito relativo al terzo trimestre 2022,
abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al
medesimo trimestre dell’anno 2019.

MODALITA’ DI CALCOLO
Ai fini della quantificazione e fruizione dei crediti per imprese diverse dalla “energivore” e
diverse dalle “gasivore” si prevede che,

1. se l’impresa destinataria del contributo nel secondo e terzo trimestre dell’anno 2022 si
rifornisce di energia elettrica o di gas naturale dallo stesso venditore da cui si riforniva nel
primo e secondo trimestre dell’anno 2019, il venditore, su richiesta del cliente, è tenuto
a inviare una comunicazione nella quale è riportato il calcolo dell’incremento di costo
della componente energetica e l’ammontare di agevolazione spettante per il secondo e
terzo trimestre dell’anno 2022.

2. Nel caso in cui il rivenditore di energia/gas non sia lo stesso, l’impresa dovrà procedere
autonomamente alla verifica del requisito di accesso e al calcolo del credito. A tal fine, in
primo luogo, è opportuno precisare che, per determinare la “componente energetica” si
tiene conto dei costi sostenuti per l’energia elettrica (incluse le perdite di rete),il
dispacciamento (inclusi i corrispettivi relativi alla copertura dei costi per il mercato
dellacapacità o ai servizi di interrompibilità) e la commercializzazione, ad esclusione di
ogni altro onere accessorio, diretto e/o indiretto, indicato in fattura e diverso dalla
componente energetica.Inoltre, il credito d’imposta è calcolato sulla base dei consumi
effettivi ; i consumi stimati eventualmente fatturati in acconto dai gestori, pertanto, non
potranno essere considerati per il calcolo del beneficio.
Nell’ipotesi 1, nel caso il gestore di energia elettrica/gas non abbia già provveduto, consigliamo di
contattarlo e richiedere i dati essenziali per la quantificazione dell’agevolazione.

UTILIZZO DEL CREDITO
I crediti di imposta menzionati sono fruibili in compensazione mediante F24 entro il termine
del 31/12/2022

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15.09.2022 Bonus una tantum CLICK DAY

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto che definisce le  modalità per la concessione dell’indennità una tantum da 200 euro per i lavoratori autonomi e dei professionisti.

Tra le misure introdotte dal c.d. “Decreto Aiuti” è previsto il riconoscimento di un’indennità una tantum, pari a € 200, a favore dei seguenti soggetti:

  • – commercianti / artigiani iscritti all’IVS;
  • – professionisti iscritti alla Gestione separata INPS;

titolari di un reddito complessivo 2021 non superiore a € 35.000 (al netto di contributi previdenziali / reddito della casa di abitazione / competenze arretrate a tassazione separata).

Requisiti e condizioni per fare domanda – Il primo requisito soggettivo per i Medici Veterinari liberi professionisti è di essere iscritto all’Enpav già alla data di entrata in vigore del D.L. n. 50/2022, ovvero al 18 maggio 2022. Inoltre, devono essere in possesso di una partita IVA attiva corrispondente ad una attività avviata sempre entro il 18 maggio 2022.
Il requisito reddituale invece è che il professionista abbia percepito nel corso del 2021 un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, inteso come reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali.

Esentasse– L’indennità una tantum è pari a 200 euro non costituisce reddito ai fini fiscali, non è cedibile ed è corrisposta a ciascun avente diritto, una sola volta, su domanda.

Come fare domanda–  Le domande per l’ottenimento dell’indennità vanno presentate al proprio ente di previdenza. Nell’istanza il richiedente dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità di essere lavoratore libero professionista, non titolare di pensione; di non essere percettore di analoga una tantum come lavoratore dipendente o come pensionato;  di non aver percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore all’importo di 35.000 euro; di essere iscritto alla data del 18 maggio 2022 alla propria gestione previdenziale obbligatoria. Alla domanda deve essere allegata copia del documento di identità in corso di validità e del codice fiscale nonché le coordinate bancarie o postali per l’accreditamento dell’importo relativo al beneficio.

Come viene erogata l’una tantum
– Gli enti previdenziali di categoria sono preposti all’erogazione e procederanno secondo l’ordine cronologico delle domande presentate e accolte: si prospetta un possibile “click day” a settembre. Nel caso in cui, in esito ai controlli, l’ente erogatore non riscontri la sussistenza dei requisiti per l’ammissione al beneficio avvia la procedura di recupero nei confronti del soggetto che ha usufruito indebitamente dell’indennità.

Il decreto è stato trasmesso il 23 agosto alla Corte dei Conti. Entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta.

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01.07.2022 Obbligo di fatturazione elettronica: cosa succede a luglio 2022

La misura è stata approvata in Consiglio dei Ministri (Cdm) il 13 aprile 2022 ed è contenuta nel Decreto Legge n.36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2022. L’obbligo però non coinvolgerà tutti i minimi/ forfettari, né le sanzioni scatteranno immediatamente.

Dal 1° luglio 2022 l’obbligo di fattura elettronica entra in vigore per i contribuenti in regime minimi/forfettario che nell’anno precedente hanno percepito ricavi o compensi superiori a € 25.000.
Il 1° gennaio 2024 l’obbligo si estende a tutti gli altri minimi/forfettari.

Tenendo conto delle difficoltà operative e tecniche che i soggetti interessati potrebbero incontrare a fronte dei nuovi adempimenti, viene stabilito che:

nel primo trimestre di vigenza dell’obbligo, ai soggetti ai quali il predetto obbligo di fatturazione elettronica è esteso, non si applicano sanzioni se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Fatturazione elettronica in regime dei minimi/forfettari: come fare?

Innanzitutto serve avere un software in grado di codificare la fattura in linguaggio XML (il formato richiesto dalla normativa) e di inviarla al Sistema di Interscambio (SdI).
Esistono molti software sul mercato, alcuni gratuiti (come il Software di compilazione Fattura Elettronica dell’Agenzia delle Entrate), altri più completi ma a pagamento.
Si possono inoltre ricevere le fatture elettroniche:

  • nella casella PEC,
  • nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate
  • nel software di fatturazione, dove si possono gestire insieme alle fatture inviate

Come conservare le fatture elettroniche?

È necessaria la conservazione digitale a norma per 10 anni.
Si tratta di un processo regolamentato tecnicamente dalla legge che permette di conservare le fatture in modalità digitale, mantenendo il valore legale del documento.
Non occorre più stampare e archiviare le fatture, annullando il rischio di perderle o danneggiarle.

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11.05.2022 MUD 2022 – in arrivo scadenza presentazione

Il 21 maggio 2022 sarà l’ultimo giorno per poter presentare il MUD alla Camera di Commercio competente per territorio, ovvero quella della Provincia in cui ha sede l’insediamento.

 

Il MUD da utilizzare per le dichiarazioni 2022 con riferimento all’anno precedente è articolato in Comunicazioni che devono essere presentate dai soggetti tenuti all’adempimento:

 

  1. Comunicazione Rifiuti
  2. Comunicazione Veicoli Fuori Uso
  3. Comunicazione Imballaggi, composta dalla Sezione Consorzi e dalla Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio.
  4. Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
  5. Comunicazione Rifiuti Urbani e raccolti in convenzione
  6. Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

 

Anche quest’anno la trasmissione del MUD dovrà essere eseguita esclusivamente per via telematica; i produttori iniziali che, nel proprio insediamento, hanno prodotto non più di sette tipologie di rifiuti, e per ogni rifiuto, hanno utilizzato non più di tre trasportatori e tre destinatari sono tenuti ad inviare un file via posta elettronica certificata.

 

Sono tenute alla presentazione del MUD tutte le Aziende che hanno prodotto nell’anno 2021 rifiuti speciali pericolosi (es. lampade ai vapori di mercurio tipo neon, accumulatori al piombo, monitor ecc.), con l’eccezione costituita dagli imprenditori agricoli e dai soggetti esercenti attività ricadenti nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01 (barbieri e parrucchieri), 96.02.02 (saloni di bellezza) e 96.09.02 (tatuaggio e piercing).

 

I soggetti che svolgono attività di solo trasporto e gli intermediari senza detenzione devono invece presentare il MUD alla Camera di Commercio della Provincia nel cui territorio ha la Sede Legale l’impresa cui la dichiarazione si riferisce.

 

Restano immutati rispetto al 2021 i soggetti obbligati alla presentazione del MUD (di cui all’art. 189 co. 3 del D.Lgs. 152/2006) ossia:

  • Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti (trasportatori);
  • Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti (impianti);
  • Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi (tranne gli esonerati in precedenza indicati);
  • Imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi.

Sono state invece apportate alcune novità riguardo alle informazioni da trasmettere, e in particolare:

  • tra i soggetti obbligati alla presentazione della Comunicazione Rifiuti Urbani sono stati inseriti i soggetti che, per effetto dell’art. 198 comma 2-bis del D.Lgs. 152/2006 (in seguito alle riforme introdotte dal D.L.gs. 116/2020), si occupano della raccolta di rifiuti urbani conto terzi presso le utenze non domestiche (art. 183, comma 1, lettera b ter), punto 2), che dovranno compilare alcune parti della Comunicazione, in particolare il modulo “RT-non Pub” (rifiuti raccolti al di fuori del servizio urbano di raccolta) allegato alla scheda RU.
  • nuova scheda “Riciclaggio” da compilarsi da parte di tutti i soggetti che effettuano operazioni di preparazione per il riutilizzo e/o riciclaggio finale sui rifiuti urbani e/o rifiuti di imballaggio o su rifiuti derivanti da pretrattamenti di rifiuti urbani e/o rifiuti di imballaggio anche di provenienza non urbana, che producono materie prime seconde, end of waste, prodotti e materiali dall’attività di recupero.

 

 

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01.04.2022 Comunicazione preventiva ricorso al lavoro OCCASIONALE

Nell’ambito del c.d. “Decreto Fiscale” ( Decreto Legge 21 ottobre 2021) il Legislatore ha introdotto un nuovo obbligo di comunicazione a carico dei soggetti che impiegano lavoratori autonomi occasionali finalizzato allo svolgimento di attività di monitoraggio e di contrasto a forme elusive. Tale comunicazione va effettuata prima dell’inizio della prestazione del lavoratore autonomo occasionale.

In particolare, sono tenuti alla trasmissione della comunicazione esclusivamente i committenti che operano in qualità di imprenditori.

Relativamente alla tipologia di rapporti da notificare l’obbligo interessa i lavoratori autonomi occasionali, ossia coloro che si obbligano a compiere verso un corrispettivo un’opera / servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. Sono escluse dall’ambito applicativo della nuova disposizione, oltre ai rapporti di natura subordinata le prestazioni di natura intellettuale e le prestazioni rese da:

– incaricati alla vendita occasionali;

– procacciatori di affari occasionali;

Relativamente alle prestazioni di natura intellettuale e quindi, in quanto tali, escluse dall’obbligo di comunicazione, l’INL ha chiarito che rientrano in tale categoria “a titolo meramente esemplificativo” le prestazioni rese da:

– correttori di bozze;

– progettisti grafici;

– lettori di opere in festival o in libreria;

– relatori in convegni / conferenze;

– docenti e i redattori di articoli / testi.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con un comunicato stampa del 24 marzo 2022 ha reso noto che a partire da lunedì 28 marzo 2022, sarà disponibile una nuova applicazione su Servizi Lavoro, accessibile ai datori di lavoro e ai soggetti abilitati tramite SPID e CIE. Tale applicazione dovrà essere utilizzata per inviare la comunicazione obbligatoria dei rapporti di lavoro autonomo occasionale, ma fino al 30/4/2022 sarà possibile assolvere a tale obbligo anche tramite invio PEC.

La comunicazione preventiva obbligatoria dovrà includere una serie di informazioni specifiche sul rapporto di lavoro, quali i dati del committente (ragione sociale, sede legale, CF/Partita IVA); i dati del lavoratore autonomo occasionale (nome e cognome, data e luogo di nascita, residenza e CF); la sede presso la quale il collaboratore svolgerà la propria prestazione lavorativa; una sintetica descrizione dell’attività; l’ammontare del compenso, se stabilito al momento dell’inizio dell’incarico; la data di avvio delle prestazioni occasionali e il periodo entro il quale si potrà considerare compiuta l’opera o il servizio.

In caso di mancata o ritardata comunicazione è prevista una sanzione amministrativa da 500 a 2.500 euro per ogni lavoratore autonomo occasionale.

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03.03.2022 Assegno unico 2022 in vigore dal 1° marzo 2022

L’assegno unico è entrato in vigore dal 1° marzo 2022 ed è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila.

I primi pagamenti arriveranno a partire dalla seconda metà di marzo, come si legge nelle risposte a domande frequenti pubblicate sul portale INPS che illustra la nuova misura di sostegno alla genitorailità.

In generale il tempo di attesa per ricevere le somme è strettamente legato al momento in cui si presenta domanda per ottenere gli importi base che vanno da un minimo di 50 a un massimo di 175 euro per ogni figlio, a cui si aggiungono maggiorazioni previste.

Assegno unico 2022, quando arrivano i primi pagamenti?

Chi ha richiesto l’assegno unico entro la scadenza del 28 febbraio 2022 riceverà i primi pagamenti già a partire dalla seconda metà di marzo.

Nei primi due mesi dell’anno, che hanno anticipato il debutto delle novità, è stato già possibile presentare domanda per i nuclei familiari con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (in presenza di specifici requisiti) o senza limiti di età in caso di disabilità.

I beneficiari che hanno agito tempestivamente dovrebbero ricevere dal 15 marzo in poi gli importi a cui hanno diritto e che risulta da due elementi:

  • una quota variabile progressiva che parte da un minimo di 50 euro in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro fino a un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, maggiorata nei seguenti casi:
    • nuclei numerosi;
    • madri con meno di 21 anni;
    • nuclei con quattro o più figli;
    • genitori entrambi titolari di reddito da lavoro;
    • figli affetti da disabilità;
  • una quota di maggiorazioni per il nucleo familiare con ISEE fino a 25.000 euro che nel corso del 2021 ha percepito gli assegni al nucleo familiare per figli minori e, considerando anche il valore medio delle detrazioni fiscali, subirebbe delle perdite con il nuovo sistema. Si tratta di una integrazione transitoria, che sarà erogata con una riduzione graduale fino al 2025.

Di seguito un riepilogo delle tabelle per il calcolo dell’assegno unico 2022 elaborate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Assegno unico 2022: i pagamenti arrivano in base alla data di presentazione della domanda

Come si legge sul portale INPS che fornisce tutte le risposte sull’assegno unico 2022, dalla data di presentazione della domanda deriva anche quella in cui vengono effettuati i pagamenti. Chi, invece, percepisce il reddito di cittadinanza riceve le somme automaticamente sulla carta RdC.

Se chi ha richiesto la nuova misura prima del 28 febbraio 2022 riceverà a breve gli importi a cui ha diritto, chi lo ha fatto dal 1° marzo dovrà aspettare a fine aprile.

Il pagamento, infatti, di regola viene effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione dell’istanza.

 

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15.10.2021 Obbligo GREEN PASS sul luogo di lavoro

 

A partire dal 15 ottobre 2021, alla luce del D.lg. 21 Settembre 2021 n.127, tutti i dipendenti a qualsiasi titolo (compresi tirocinanti ed apprendisti) e chi presta attività lavorativa in base a contratti esterni dovranno esibire il Green Pass per accedere al luogo di lavoro (solo i soggetti esenti dalla campagna vaccinale, sulla base di idonea prescrizione medica, non dovranno esibirlo).

Spetta ai datori di lavoro effettuare i controlli, che dovranno avvenire preferibilmente al momento dell’ingresso e che potranno essere svolti anche a campione, utilizzando l’apposita APP “VerificaC19”.

Si dovrà quindi, entro il 15 ottobre 2021, nominare per iscritto i soggetti incaricati del controllo, che tendenzialmente saranno i titolari dell’azienda, e predisporre le modalità operative delle verifiche, definendo un protocollo specifico in base alla vostra azienda, che potrà andare ad integrarsi al regolamento aziendale.

Sanzioni per dipendenti e datori
I lavoratori che comunichino di non essere in possesso della Certificazione Covid – 19, o qualora risultino privi della stessa al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione del Green Passe e comunque non oltre il 31.12.2021 (termine di cessazione dello stato di emergenza). Nei casi di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato. I datori di lavoro che non effettuano i controlli rischiano sanzioni da 400,00 a 1.000,00 euro, mentre i dipendenti e gli autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600,00 a 1.500,00 euro.

Nuove regole sui tamponi
La validità dei tamponi molecolari è stata estesa a 72 ore, mentre quella dei tamponi antigenici rimarrà pari a 48 ore.

Green Pass e privacy
Dal punto di vista privacy quest’attività comporta un trattamento di dati personali e pertanto i datori di lavoro dovranno mettere in atto alcune misure per garantire un trattamento corretto degli stessi, cioè:

  • Individuare per iscritto il personale addetto al controllo, fornendo idonee istruzioni;
  • Prevedere idonee modalità operative;
  • Fornire agli interessati un’idonea informativa;

 

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17.06.2021 Nuova SABATINI: stop agli incentivi, risorse esaurite

Con decreto dello scorso I° giugno 2021, il Ministero dello Sviluppo Economico ha disposto la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi della Nuova Sabatini (beni strumentali), a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili. Dal 2 giugno, quindi, le domande non possono più essere accolte. Nel caso in cui lo sportello dovesse riaprire in virtù di un eventuale rifinanziamento della misura entro 60 giorni (per minori finanziamenti bancari erogati rispetto alle prenotazioni o per rinunce da parte di imprese beneficiarie), le risorse saranno utilizzate per incrementare l’importo delle prenotazioni che erano state accolte in misura parziale e solo successivamente per soddisfare eventuali nuove richieste prive di copertura, sempre in ordine di presentazione delle domande all’interno della medesima trasmissione mensile, con priorità a quelle trasmesse al Ministero entro lo scorso 7 giugno.

Le domande presentate alle banche o agli intermediari in data antecedente alla chiusura dello sportello e non incluse in una richiesta di prenotazione già inviata al MiSE, potranno essere ripresentate in caso di eventuale riapertura. Trattandosi di una misura cardine per le imprese italiane, c’è comunque da attendersi un rifinanziamento nel quadro delle misure di rilancio economico in ottica di ripartenza post Covid. Si tratta infatti della misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) per l’accesso al credito delle MPMI che effettuano investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti e beni strumentali ad uso produttivo e hardware, ma anche software e tecnologie digitali.

Intanto, è stato presentato un emendamento al decreto Sostegni bis per il rifinanziamento della Nuova Sabatini, che nel solo 2021 ha generato oltre 3 miliardi di euro di investimenti in mezzi di produzione. La proposta emendativa mira ad autorizzare la spesa di ulteriori 500 milioni per l’anno 2021-2022.

 

 

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Consulenza Superbonus

21.04.2021 CONSULENZA SUPERBONUS 110% E VISTO DI CONFORMITA’

L’agevolazione prevista dal Superbonus 110% riconosce un contributo per i miglioramenti energetici (Ecobonus) sulle abitazioni. È l’evoluzione dei precedenti provvedimenti: ristrutturazione edilizia, sismabonus, bonus facciate. Li integra e li amplia aumentando al 110% il rimborso delle spese sostenute. Il credito è fruibile in tre modi diversi: cessione, sconto in fattura e utilizzo nella propria dichiarazione dei redditi. In particolare la cessione del credito a banche permette di farsi scontare in breve tempo il credito, il cui utilizzo è previsto in 5 anni, ottenendo una percentuale dal 100% al 105% a seconda del cessionario.

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Accountant

15.03.2021 BOLLO fatture elettroniche 2021: nuova procedura

A decorrere dal 2021 l’Agenzia delle entrate ha introdotto un controllo automatico sui file xml delle fatture elettronica, per verificare la presenza dell’imposta di bollo virtuale in base al codice IVA presente in fattura.

Secondo quanto previsto dal Provvedimento, per le fatture elettroniche inviate tramite SdI, l’Agenzia delle entrate predispone due distinti elenchi, contenenti gli elementi identificativi, rispettivamente:

  • ELENCO A: elenco non modificabile contenente le fatture elettroniche emesse che riportano l’assolvimento dell’imposta di bollo
  • ELENCO B: elenco modificabile contenente le fatture elettroniche, emesse e inviate tramite SdI che non riportano l’assolvimento dell’imposta di bollo ma per le quali emerge tale obbligo, sulla base dei criteri soggettivi e oggettivi descritti nelle specifiche tecniche allegate al presente provvedimento.

 

Entrambi gli elenchi sono resi disponibili al cedente/prestatore, o al suo intermediario delegato, mediante un apposito servizio web all’interno dell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi nel sito internet dell’Agenzia delle entrate, entro il giorno 15 del primo mese successivo alla chiusura di ogni trimestre solare.

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